20 febbraio 2009

Perchè un altro blog?

Salve a tutti, voglio rendervi partecipi di un dilemma che era un po' di tempo
che mi frullava nella testa.

Di solito nella creazione di uno spazio editoriale bisogna domandarsi:
Perchè lo sto facendo? C'è qualcosa che altri non hanno detto? C'è veramente bisogno di aggiungere un altro blog nella già sovraffollata blogosfera italiana?

Mi sono risposto che probabilmente no, probabilmente non c'era bisogno di qualcuno che ripetesse già le stesse cose, cose dette da altri anche con parole migliori.
Forse c'era però bisogno di una visione diversa su quegli argomenti, e non solo una visione sugli argomenti, ma una visione sul contesto in generale.

Credo di rappresentare un sacco di persone nella mia stessa situazione.
Studenti di scienze della comunicazione, ragazzi con tante belle speranze e con poche vere competenze in mano.
Certo, abbiamo imparato di tutto sui fenomeni mediatici, e oggi ci stanno iniziando a spiegare che tutto quello che per 3 anni, 5 anni, abbiamo imparato è vecchio, superato.
E il bello è che (per quanto mi riguarda) hanno iniziato a spiegarmelo in ritardo, all'ultimo anno di un percorso universitario che era già stato costellato di esperienze 'nuove', di esperienze 'altre' che non fossero quelle standard spiegate nei banchi di RomaTre. Queste cose andrebbero inserite nella testa dal primo anno, in modo che un ragazzo impari cos'è un feed RSS e come farsi un proprio palinsesto personale sul web, da subito. In modo che tante delle funzionalità fornite dalla rete siano subito a disposizione di tutti, non di un ristretto numero di geek (scusatemi il termine).
Per noi la rete dovrebbe essere un luogo in cui sguazzare, non un luogo da esplorare in modo vago e spesso poco consapevole.

Ora sono quì, per cercare di spiegare al mondo web questa situazione. Di chi cerca un lavoro in un settore che si muove e cresce solo nella direzione del marketing online, e che continua a perdere posizioni, fatturato, posti di lavoro nei media tradizionali. Guarda un po' gli stessi media che ci hanno insegnato per 4 anni e che sono chiusi, impermeabili dall'esterno, se non con un bel grimaldello tanto caro al retaggio italiano: la raccomandazione.

Ho anticipato forse troppo dei contenuti che vorrei trattare nel mio blog.
Di sicuro troverete le nuove tendenze, le cose che mi fanno ridere o che mi fanno riflettere trovate nel web, su friendfeed, su facebook, su twitter ecc.
Troverete le offerte di lavoro che vengono fatte ai miei colleghi, ai miei coinquilini, a me, e come queste siano o magari non siano pertinenti con quello che abbiamo fatto, con le nostre competenze.
Troverete di tutto un po', e sono sicuro che potreste anche trovarlo interessante, se lo prenderete semplicemente per quello che è:
un blog di uno studente di comunicazione.

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