31 luglio 2011

About r0by (e le reason why dell'avere un blog e una presenza online)

Disclaimer: questo è un post fiume. Uno di quei post che adoro solitamente scrivere di getto e infarcire di tutto ciò che mi viene meglio in mente, quindi se non avete tempo o voglia di proseguire vi capisco e vi invito a non farlo.

Probabilmente scoraggiare i lettori non è il modo migliore di iniziare un post, lo ammetto, ma sento la necessità di fare in questo momento un po' di chiarezza "ad alta voce" su cosa voglio fare/dire/raccontare online in questa e su altre piattaforme, quindi potrebbe essere non tanto un post consultativo che tutti hanno voglia di leggere, quanto un argomentare dubbi e domande in modo esteso.

Andiamo con ordine. Questo semi-delirante post nella mia mente aveva innanzitutto la funzione di creare una bella pagina di "About Me" fruibile da tutti coloro che grazie a qualche SERP quantomeno stravagante hanno avuto la fortuna, o la sventura, di imbattersi su queste pagine. Incuriositi o a caccia di modi diversi di passare il vostro tempo avete quindi deciso di approfondire la mia conoscenza, e vi siete così messi a cercare  in quete pagine un about che, fino ad oggi, non c'era.
Per creare un "about me" ho iniziato a riflettere su me stesso (e il mondo, e tutto il resto, e il risultato fa sempre 42, o sbaglio?) e su cosa amo, su cosa voglio discernere e di cosa voglio effettivamente parlare su internet.

Partiamo dalla non-definitiva definizione di me che ho utilizzato su twitter. Grazie ai limiti di questo spettacolare social network ho dovuto condensare in un set di caratteri davvero ristretto tutto ciò che potevo e volevo dire di me e di quello che condivido online:

Roberto Peraboni
@r0by Milan/Rome, Italy
Italian, 26, Geek, Internet PR @ Hagakure.it. Music, AS Roma, TV Shows, Movies & Internet addicted. Tweets also of ADV, PR, Politics, Parties & Roman cuisine.


La limitatezza di Twitter ha da un lato la capacità di stimolare la sintesi, dall'altro la dannata controindicazione di dovermi far tralasciare delle cose importanti, che guarda caso voglio proprio colmare con questo post. Innanzitutto ho scelto di togliere la frase "Dark Lord of the Sith" che era presente fino a quache settimana fa. Potreste anche tranquillamente rispondermi  "hai fatto bene", ma io ci tengo a ricordarla, ecco. Manifestava bene la mia smisurata passione per il mondo creato da George Lucas, e l'interesse per tutto ciò che è correlato al lato oscuro della forza.

Al di là di questa fondamentale precisazione, senza la quale non sarei riuscito a proseguire, passo ad analizzare tutto il resto:
  • sul nome e cognome, c'è poco da dire;
  • sul nickname invece potrei farci un trattato, che più che altro mi serve per inquadrare la mia nascita sull'internet. Ho iniziato a navigare sul world wide web con un meraviglioso modem 28.8 kbps quando avevo 13 anni. All'epoca ci si divertiva parecchio sulle chat della Internet Relay Chat (IRC) e sui newsgroup. Su ircnet avevo scelto come pseudonimo il (banalissimo) Roby, che per sfiga era ovviamente già occupato: rimediai accorrendo a saccheggiare i codici ASCII, creando il nick con cui molte persone che adesso sono diventate i miei migliori amici mi hanno incontrato, `RoBy`.
    Col tempo il nick ha subito varie trasformazioni stilistiche, passando a r0by` e infine, alla sua versione attuale r0by (che ha il merito di essere corto, non usato da altre persone e di ricordarmi una generazione intera di ircnet warrior che facevano a gara a chi aveva la ddosnet più lunga e il nickname più corto, ma quelli erano altri tempi. Come dicevo poco sopra oltre alle chat ho anche scritto molto su newsgroup e forum. In quei luoghi, non so per quale motivo, usavo altri nickname e uno di quelli più usati era  l0rdsith, o Exar Kun (entrambi riferimenti a Star Wars e al suo vasto mondo di extended universe che se siete appassionati come me non potrete far altro che apprezzare, spero);
  • - sulla località indicata non posso che ricordare la meravigliosa descrizione coniata dai miei colleghi un anno fa per un servizio su Grazia.it: Identikit: romano, ha reinventato "sesso, droga & rock 'n roll": Maggica, bucatini & iTunes. Ebbene, rivendico molto la mia appartenenza alla capitale di cui amo molte cose e di cui mal sopporto tante altre. Vivendo a Milano da oltre 3 anni è un cavallo di battaglia su cui potrò puntare ancora per poco, voi che dite?
  • sull'essere Italiano non si discute, mezzosangue sardo-lombardo, nato a Roma: riunisco il regno del nord/centro/sud&isole e, malgrado i molti problemi del nostro stivale sono felice di essere ancora qua;
  • sull'età per ora posso ancora scrivere 26, non per molto in realtà… Se però ho scelto di dargli un peso nella mia descrizione è per ribadire il fatto che approfondisco tematiche correlate all'età e alla generazione che rappresento. Questo blog, Studente di Comunicazione, è totalmente figlio di quel numero inserito lì. Il fatto che il numero progredisca fa si che cambierà man mano il focus e il taglio degli argomenti trattati da me e da questo blog (dove, come? ci torno dopo).
  • anche sull'essere geek non ci sono dubbi rilevanti. Smanetto con qualsivoglia tecnologia da quando ho 8 anni. Amo il software e prendo a calci l'hardware. Spesso e volentieri mi innamoro di oggetti correlati a Giochi di Ruolo, Libri Fantasy, videogiochi, gadget tecnologici assolutamente inutili. Amo Chuck. Una volta avrei mi sarei definito Nerd, e non me ne sarei vergognato, se non fosse che il Nerd ha raggiunto nell'immaginario collettivo una valenza negativa che a torto o a ragione la parola geek non ha.
    Il nerd è occhialuto, un po' sfigato, pieno di fisse uncool e che non divertono solitamente una platea eterogenea. Geek is the new black, come direbbero alcuni, e quindi mi avvalgo a pieno diritto di questo titolo, oh.
  • la parte successiva si distacca un po' e si passa alla scelta di aggiungere la mia qualifica professionale, Internet PR @ Hagakure.it. La faccio breve, è il mio lavoro attuale e il punto di arrivo di tutte le mie passioni, sia professionali che attitudinali. Un lavoro in cui combino le cose che ho studiato con le cose di cui sono appassionato, quindi giustamente spesso condivido e scrivo online cose che ne hanno a che fare.
  • Sull'essere un music addicted direi che è un dato di fatto. Dischi, bootleg, demo, ep, lp, concerti, festival, scena musicale che mi ha visto scorrere l'indie rock, post rock, prog, metal, cross over, noise, New Wave, e chi più ne ha più ne metta. Internet è il mezzo sovrano su cui mi informo e mi aggiorno di questa grande passione, è naturale che le condivisioni di brani, di opinioni e di foto/scalette sia all'ordine del giorno.
  • AS Roma addicted, è strettamente correlato al fattore "Romanità". Poche città al mondo connotano così tanto l'appartenza alla città e il tifo per la squadra di calcio che la rappresenta. Roma è così. Con buona pace dei laziali.
  • TV Shows addicted, altro che. Datemene ancora, per favore. Ho iniziato da adolescente a guardare i telefilm e non solo non ho smesso, ma ho anche quasi del tutto sostituito la tv italiana con i divx delle serie tv in lingua originale sottotilati. Qualche nome, in ordine sparso: Dexter, Chuck, Misfits, Sherlock, Lost, Twin Peaks, House, ecc… Che significa? Che spesso potreste vedermi parlare di queste cose.
  • Movies addicted, il cinema è un'altra grandissima passione. Di Star Wars ho già parlato, al di là dello sci.fi però mastico molti film al mese, quindi spesso potreste anche leggermi discettare dell'ultimo film presentato da Tarantino, Kevin Smith, da Snyder o da Nolan…
  • Internet addicted, nel vero senso della parola. Tante ore online, forse troppe, per fortuna ogni tanto le ferie aiutano a staccare. O forse no?
  • Ci sono altre cose di cui parlo molto online a dire il vero e sono sicuramente la Pubblicità e il suo futuro, le p.r., la politica e l'economia, le feste e gli eventi reali a cui partecipo e la cucina romana (di cui Sara Maternini ha certificato la bontà #sonsoddisfazioni).

Mi rendo conto dopo aver fatto la lista in questo modo che mancano i libri, se qualcuno volesse approfondire mi trova anche su Anobii, non sia mai.

Oltre a presentarmi e a farmi conoscere un po' più ai miei lettori e alle persone di cui parlavo sopra, c'è anche un altro motivo che mi ha spinto a scrivere questo lungo e complesso post.
Ovvero: come riuscire a delinare, a partire da una lista infinita di interessi e potenziali contenuti condivisibili da parte di una persona, una chiara e precisa linea di strumenti su cui condividerli con gli altri?

Non è un dubbio da poco, converrete con me. Prendiamo ad esempio questo blog, premesso che non è il primo che scrivo e che prima c'era stato un predecessore frutto di un esercizio di stile adolescenziale morto e sepolto, la prima cosa che mi viene in mente è che abbia esaurito il suo motivo di essere. Dal titolo, Studente di Comunicazione, si capisce che la mia volontà era quella di far vivere qui dentro tutta una serie di tematiche sul mondo universitario, pre-lavorativo, e quant'altro. Ora le mie esigenze di comunicare online sono variate e mi trovo a un bivio.

Vale la pena secondo voi creare un blog  personale caratterizzato da un ventaglio così eclettico di temi come quello da me sopra descritto, oppure ritenete che per svolgere questa funzione sia meglio utilizzare la lunghissima lista di social network a cui sono iscritto (Twitter, Facebook, FriendFeed, Linkedin, Anobi, Last FM, Google+, e chi più ne ha più ne metta)?

Ritengo questa una domanda assolutamentepertinente per un blog avente titolo Studente di Comunicazione. In fondo non si smette mai di imparare, e rivolgere alla rete una domanda simile credo possa aiutarmi ad allacciarmi al dibattito che già tante persone stanno facendo e hanno fatto da prima di me, ovvero: vale la pena continuare a tenere un blog oppure no?

Ai vostri arditi commenti le ardue risposte. Grazie in ogni caso per la vostra pazienza nell'aiutarmi.